Il settore è molto concentrato dal lato operatori, con i primi 10 che  controllano il 50% del mercato, Tuttavia esistono nicchie molto interessanti.

Gli attori sono molteplici e le dinamiche peculiari. Lo spazio è scarso, costoso ed a scadenza.

I meccanismi di prezzo, marketing e posizionamento sono specifici, le possibilità di interazione tra landlords, concessionaires e brands variegate così come le condizioni commerciali ed i layout da adottare.

Che si tratti i spazi multibrand, boutique monomarca, catalogh omboard o digitali, un attento disegno strategico del touch-point prescelto perché è fondamentale che comunichi le proprie caratteristiche ai clienti – viaggiatori nel modo più diretto e chiaro possibile.

Il modello di business del Travel Retail presenta una inversione dei  tradizionali ruoli tra operatore e azienda. Generalmente si fa riferimento ad un operatore che concede uno spazio ad un’azienda commerciale. L’azienda diventa un operatore che agisce all’interno degli spazi di un ente che diventa il soggetto principale. Ciò accade perché le strutture sono state pensate con scopi ben specifici e il Travel Retail diventa una risorsa complementare al business principale.

L’azienda “concedente” degli spazi deve essere propositiva scegliendo i brand e la corretta merceologia che deve caratterizzare gli ambienti, favorire l’interazione tra i brand stessi e generare fidelizzazione con adeguati piani di marketing.

Nel Travel Retail anche il concetto di WHOLESALE PRICE non è centrale, ed i parametri da tenere in considerazione sono piuttosto quelli di RETAIL PRICE, Saving, Margin e Cost Price.

• DOMESTIC RRP: (HIGH STREET RETAIL PRICE), è il prezzo di vendita al pubblico praticato nei negozi domestici

• TRAVEL RETAIL RRP: (DUTY FREE PRICE), è il prezzo di vendita al pubblico praticato nelle locations “travel” retail 

• SAVING vs Domestic: (SAVING vs High Street) è il risparmio espresso in % tra Domestic Retail Price e Travel Retail Price

• COST PRICE: (EXPORT PRICE) è il prezzo di acquiesto del  Retailer Duty Free 

• TRAVEL RETAIL MARGIN: è il margine del Retailer Duty free che ha costo di gestione ed operativi di gran lunga superiori ai punto vendita domestici

Anche le dinamiche differiscono a seconda del canale di riferimento:

WHOLESALE

Compravendita tradizionale – Eventuale contributo per lo spazio – Possibile diritto reso – Contribuzioni per azioni promozionali • Controparte: – Concessionaire (raramente il Landlord) • Condizioni: • Location: -Spazi multibrand -Eventualmente brandizzati

SEMI DIRECT RETAIL

-Gestione negozio e personale in capo Concessionaire – Royalty sul fatturato – Minimo garantito al mq – Riaddebito costi del personale – Eventuali contribuzioni mktg e spese generali • Controparte: – Concessionaire • Condizioni: • Location: – Boutique Monomarca – Corner fortemente personalizzato

DIRECT RETAIL

Gestione negozio e personale in capo al Brand – Royalty sul fatturato – Minimo garantito al mq – Eventuali contribuzioni mktg e spese generali • Controparte: – Landlord • Condizioni: • Location: Boutique Monomarca

AIRLINE

Acquisto con patto riacquisto dell’invenduto – o, molto raro, consignment – Listing fee • Controparte: – Concessionaire o Landlord • Condizioni: • Location: – Catalogo di bordo – Catalogo web • Pubblicità: – Pagina pubblicitaria optional

CRUISE

Compravendita regolare – o, molto raro, consignment – contribuzioni azioni promozionali • Controparte: – Concessionaire o Landlord • Condizioni: • Location: – Spazi multi-brand nei negozi di bordo – eventualmente brandizzati